CHNet - Cultural Heritage Network
La rete INFN dedicata ai Beni Culturali
  • Home
  • About
  • Techniques
    • In situ analyses
    • Laboratory analyses
    • Dating techniques
  • Digital Laboratories
  • Research
  • Outreach&education
  • Contacts
    • How to contact us
    • Restricted area
  • Services
  • Italiano
  • English

CHNet – Cultural Heritage Network

The first INFN network of laboratories working on Cultural Heritage

About
Research

Research&innovation

Outreach and education

Outreach and education

Services

Services

Competence Centre for the conservation of Cultural Heritage

INFN – and CHNet in particular – is project leader of 4CH (financed by European Commission – Grant Agreement n.101004468 – within the programme Horizon 2020).

Read more
4CH_LOGO

infn.chnet

infn.chnet
CHNet materiali e metodi: la cosiddetta “peste d CHNet materiali e metodi: la cosiddetta “peste dello stagno”

Il problema del degrado e della conservazione di antiche canne d'organo metalliche a base stagno è tuttora dibattuto. Si ritiene che un'alterazione comune inizi con la presenza di macchie biancastre e opache sul metallo un tempo lucido, e che possa portare a deformazioni e persino a rotture improvvise, attribuite alla cosiddetta peste dello stagno.

La peste dello stagno è una trasformazione allotropica dello stagno, che si verifica spontaneamente a temperature al di sotto di 13,2 °C, che sembra essere fortemente accelerata dalle basse temperature, da un'atmosfera molto umida o da un'alta concentrazione di alogenuri e ritardata dall'aggiunta di piombo, antimonio o altri metalli alla fusione.

Data l'importanza fondamentale degli organi a canne nella tradizione musicale europea, le tecniche non distruttive sono da preferire per gli studi diagnostici. Possono essere eseguiti studi di diffrazione neutronica (ND) e di analisi di cattura per risonanza neutronica (NRCA). Le analisi NRCA sono elementali e possono rilevare la presenza di elementi come stagno, antimonio e arsenico, mentre la tecnica ND riconosce le fasi mineralogiche. Altre tecniche possono essere utilizzate in maniera complementare, per esempio la spettroscopia Raman e le analisi di imaging infrarosso, entrambe in grado di effettuare mappature delle fasi presenti sui campioni.

Nell'immagine: esempio di degrado in una canna d’organo storica (XVII secolo).
Credit Curzio Merlo (Laboratorio di Diagnostica applicata ai Beni Culturali, Scuola di Restauro Cr.Forma, Cremona, Italy)

Per approfondimenti:

https://doi.org/10.1016/j.matchar.2018.12.028

https://doi.org/10.1016/j.mtphys.2021.100375

#CHNet #beniculturali #Sn #pestedellostagno #diagnosticanoninvasiva #cannedorgano #xrd #nd #nrca #raman
Instagram post 17978943847858496 Instagram post 17978943847858496
🎵 Cosa può rivelare la TAC su antichi strument 🎵 Cosa può rivelare la TAC su antichi strumenti a fiato come i flauti?
⬇️ Ce lo racconta Francesca Tansella, dottoranda in Technologies for Cultural Heritage (Tech4Culture) presso @unitorino
🕵👉CHNet progetti di ricerca: CHNet-NICHE Tom 🕵👉CHNet progetti di ricerca: CHNet-NICHE Tomografia Neutronica per i Beni Culturali: progetto innovativo o shock culturale?

️‍📌Il 2023 vede la conclusione del progetto INFN-CHNet denominato NICHE (Neutron Imaging for Cultural Heritage). Il progetto aveva l’obiettivo ambizioso di realizzare la prima linea di imaging con neutroni in Italia dedicata ai beni culturali. I neutroni sono molto attraenti proprio per la diagnostica dei beni culturali per via della loro capacità di penetrare facilmente alcuni materiali come, ad esempio, le leghe metalliche di bronzo di cui sono fatti molti oggetti d’arte e reperti archeologici. 

🔍Allo stesso tempo, i neutroni interagiscono molto con i materiali organici eventualmente presenti all’interno delle opere, fornendo così un ottimo contrasto radiografico. Sono quindi complementari ai più comunemente usati e conosciuti raggi X nella diagnostica per immagini. 

🕐⚠️Tuttavia, ci si può chiedere: I beni culturali dopo essere stati irraggiati per ore coi neutroni rimarranno radioattivi nei secoli a venire dopo? Niente paura, i fenomeni di attivazione nucleare di alcuni elementi particolarmente suscettibili esistono ma sono transitori, dopo poche ore o giorni dall’irraggiamento l’oggetto non è più radioattivo e può essere ricollocato al suo posto. 

⁉️📜Quindi tutto risolto? Niente affatto! Purtroppo, la nuova legge italiana sulla radioprotezione, uscita nel 2020 a progetto già in corso, stabilisce che qualsiasi oggetto irradiato con neutroni e attivatosi anche solo temporaneamente deve essere tassativamente smaltito come rifiuto pericoloso! 
La legge, quindi, stabilisce che nel caso dei neutroni, nel nostro paese assai bistrattati, il bene culturale sottoposto a diagnostica (non distruttiva) diventi un rifiuto radioattivo. Questo rende quindi i neutroni poco convenienti per effettuare indagini nel settore dei beni culturali e sancisce la fine, con nostro grande rammarico, dell’esperienza CHNet-NICHE. Appunto, cultural shock. 

 #beniculturali #diagnosticabeniculturali #CHNet #archeologia
CHNet materiali e metodi: piombo 👉🏻 Il piom CHNet materiali e metodi: piombo

👉🏻 Il piombo è un metallo “pesante”, usato dall’uomo fin dal VIII millennio a.C. perché molto diffuso, facile da fondere e malleabile. Il piombo veniva commercializzato in lingotti e molti di questi sono stati rinvenuti lungo le rotte commerciali marittime attraverso le quali venivano trasportati. Gli archeologi hanno ritrovato una grande varietà di utensili e recipienti di piombo, risalenti soprattutto ad epoca romana. Il piombo è stato anche ampiamente usato in leghe, come il bronzo, con percentuali diverse a seconda del periodo a cui si riferiscono. Ma il piombo lo incontriamo anche nei dipinti: molti pigmenti usati da celebri pittori del passato erano proprio a base di piombo. 
🔬 In natura esistono quattro isotopi del piombo: la determinazione dei rapporti isotopici, mediante spettrometria di massa, è un metodo di indagine molto utile per gli studi di provenienza di reperti archeologici e per ricostruire la rete di relazioni tra le popolazioni. Anche lo studio mediante attivazione neutronica, fornendo un’analisi quantitativa sugli elementi presenti anche in traccia, può aggiungere  informazioni utili per studi di provenienza. 
🎨 Nello studio di un dipinto, invece, la tecnica della Fluorescenza a Raggi X (XRF) permette l’identificazione del piombo utile per riconoscimento di pigmenti e strati pittorici.
 
Un elemento chimico, diverse applicazioni, diversi metodi di analisi.

#infnoggi #fisicaebeniculturali #fisicaearte #materiali #materialiemetodi #piombo #XRF #spettrometriadimassa #attivazioneneutronica
CHNet rassegna stampa: A new multidisciplinary non CHNet rassegna stampa: A new multidisciplinary non-destructive protocol for the analysis of stony meteorites: gamma spectroscopy, neutron and muon techniques supported by Raman microscopy and SEM-EDS

📢 Come vi avevamo anticipato ad aprile, eccoci con un aggiornamento dal nodo CHNet di Milano-Bicocca.
☄️ Nell'ambito dell'analisi di meteoriti, abbiamo messo a punto un protocollo multidisciplinare che consente la caratterizzazione del campione in modo non distruttivo. In particolare, la spettrometria a raggi gamma permette di identificare il campione come meteorite ricercando la presenza di radionuclidi cosmogenici. 
🔬 Inoltre, la sovrapposizione di misure di bulk (con neutroni e muoni) e misure con tecniche superficiali (come Raman e SEM-EDS) restituisce informazioni significative che aiutano l'interpretazione di altri dati e contribuiscono alla caratterizzazione del campione.

Se volete dare un'occhiata all'articolo potete trovarlo qui: http://bit.ly/3EWI7fc

#CHNet #rassegnastampa #unimib #meteoriti #multidisciplinarietà #diagnostica #indagini #infnoggi
CHNet rassegna stampa: studio dell’impatto di in CHNet rassegna stampa: studio dell’impatto di innovative procedure di consolidamento di reperti ossei sulle età di radiocarbonio misurate. 
 
🦴 Le ossa rappresentano uno dei materiali più investigati in archeologia e in antropologia, grazie alle numerose informazioni che si possono ottenere. Abitudini di vita delle antiche popolazioni, cronologie di occupazione dei siti, diffusione di malattie: questi sono alcuni degli aspetti che caratterizzano l’evoluzione umana e che possono essere studiati proprio attraverso l’analisi dei reperti ossei. 
🩹⏱ In tale contesto, diventa fondamentale anche la questione della loro conservazione, per poter essere preservati e fruiti nel tempo. Molto spesso, a questo scopo, sono stati utilizzati consolidanti di origine organica che però, se non perfettamente reversibili, rischiano di introdurre contaminazioni nel caso quelle ossa siano poi datate con il metodo del radiocarbonio, oppure quando sono condotte indagini paleogenetiche.
🔬 I colleghi del dipartimento di chimica dell’università di Firenze hanno messo a punto un innovativo metodo di consolidamento delle ossa che, invece di utilizzare materiali di origine organica, cioè contenenti carbonio, si basano sull’applicazione di nanoparticelle di idrossiapatite che, una volta applicate sulla superficie delle ossa, contribuiscono a ricostruire e rafforzare la loro matrice minerale. 
📝 Nello studio pubblicato su Scientific Reports, oltre a presentare il protocollo di sintesi delle nanoparticelle, sono presentati i risultati dello studio di impatto del loro utilizzo su campioni successivamente datati con radiocarbonio (unità di Firenze di CHNet) e analizzati geneticamente (dipartimento di biologia dell’università di Firenze). Lo studio ha dimostrato che tale procedura di consolidamento è pienamente compatibile con queste analisi. ✅ 
 
Il lavoro è disponibile in open access su Scientific Reports: https://doi.org/10.1038/s41598-022-10798-5 
 
 
#chnet #chnetrassegnastampa #radiocarbonio #archeologia #antropologia #consolidamento #infnoggi
CHNet rassegna stampa: 👉👉La tomografia comp CHNet rassegna stampa:

👉👉La tomografia computerizzata a raggi X è una delle tecniche di fondamentale importanza nello studio di manufatti archeologici. 
Il Centro di Conservazione e Restauro La Venaria Reale è dotato di un apparato radiotomografico, realizzato alcuni anni fa grazie ad un progetto di ricerca condiviso con INFN e con il Dipartimento di Fisica dell'Università di Torino. 
👍👍Da poco, proprio grazie al contributo di INFN, è stato possibile implementare lo strumento con un rivelatore flat panel ad alta risoluzione, che ha permesso di indagare la tecnica di realizzazione di due piccole statuette lignee policrome provenienti dal Museo Egizio di Torino. 
🕵️‍📌I due reperti rappresentano figure femminili che portano una cesta di offerte sulla testa e appartengono al corredo funerario di Minhotep, rinvenuto da Ernesto Schiaparelli nella necropoli di Asyut durante la campagna di scavi del 1908. Le analisi tomografiche hanno fornito informazioni preziose sulla struttura interna delle due statuette, mostrando anche le differenze nell'assemblaggio delle varie parti: una delle due è infatti realizzata a partire da un unico blocco in legno, mentre nell'altra la cesta e il corpo sono costituiti da elementi separati. 

📰Il lavoro è stato pubblicato sul Journal of Archaeological Science nell'agosto 2022: 

https://doi.org/10.1016/j.jasrep.2022.103518

@centro_restauro_venaria_reale
@museoegizio
@unitorino
@infn_insights

#CCR #centroconservazioneerestaurolavenariareale #centrorestaurolavenariareale
Load More Follow on Instagram

(c) INFN-CHNet 2022 All rights reserved
powered by Themify Ultra

© Copyright Themify 2017. All right reserved.

About

CHNet is the network of Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) which brings together laboratories working on the development and the applications of analytical techniques for the study and the diagnostics of Cultural Heritage. The network is monitored by CNTT, the National Committee for the Technological Transfer of INFN. The LABEC laboratory, INFN unit of Florence, is the reference structure.

Useful links

  • INFN
  • Comitato Nazionale di Trasferimento Tecnologico
  • Commissione Scientifica Nazionale 5
  • INFN Ufficio Comunicazione
  • Site Admin