CHNet - Cultural Heritage Network
La rete INFN dedicata ai Beni Culturali
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CHNet – Cultural Heritage Network

The first INFN network of laboratories working on Cultural Heritage

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Competence Centre for the conservation of Cultural Heritage

INFN – and CHNet in particular – is project leader of 4CH (financed by European Commission – Grant Agreement n.101004468 – within the programme Horizon 2020).

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🇮🇹 CHNet Materiali e Metodi: La spettroscopi 🇮🇹 CHNet Materiali e Metodi: La spettroscopia di fluorescenza indotta da LED integrata allo scanner multi-tecnica del progetto ARTEMISIA per lo studio dei materiali pittorici.

La spettroscopia di fluorescenza indotta da LED nell’ultravioletto consiste nell’illuminare la superficie pittorica con una sorgente d’eccitazione LED UV e studiare la risposta spettrale dei materiali in seguito all’interazione con la radiazione incidente. Attraverso lo studio degli spettri di emissione è possibile caratterizzare alcuni dei materiali costituenti le superfici pittoriche, come leganti, consolidanti, coloranti e pigmenti, ma anche alcune forme di biodegrado (muffe, attacchi biologici). La modalità d’acquisizione è non invasiva e non distruttiva e può essere facilmente operata in situ grazie all’utilizzo di strumentazione portatile e leggera. La messa a punto di un protocollo d’acquisizione è fondamentale per evitare effetti termici, di foto invecchiamento o processi di ossidazione che possono presentarsi in seguito all’interazione della superficie pittorica con la radiazione UV.  Il prototipo sviluppato all’interno del progetto finanziato dalla Regione Lazio ARTEMISIA (ARTificial intelligence Extended-Multispectral Imaging Scanner for In-situ Artwork analysis) prevede la realizzazione di uno scanner multi tecnica per l’identificazione dei materiali pittorici, tra cui anche la spettroscopia di fluorescenza indotta da LED UV.  Nel nodo di Frascati della rete INFN-CHNet si sta lavorando per integrare meccanicamente, spettroscopicamente e elettronicamente uno spettrometro LED UV (range lunghezze d’onda d’eccitazione 250-470 nm) con lo scanner multi tecnica ARTEMISIA. Il sistema integrato LED UV sarà utile nello studio delle superfici pittoriche per la caratterizzazione ed identificazione di ritocchi, vernici, fissativi, consolidanti, e presenza di biodegrado, informazioni fondamentali nei processi di restauro e conservazione. Nell’immagine il sistema LED-UV viene utilizzato su un dipinto per identificare la composizione chimica dei materiali pittorici.

Link al progetto ARTEMISIA: https://artemisia.lnf.infn.it/
🇮🇹 CHNet rassegna stampa: pronto il primo ac 🇮🇹 CHNet rassegna stampa: pronto il primo acceleratore di protoni trasportabile mai costruito!

Il progetto MACHINA si è concluso con successo a dicembre scorso: il primo acceleratore trasportabile di protoni mai costruito, nato da un progetto congiunto fra INFN e CERN, ha superato la fase di test ed è pronto per ottenere le autorizzazioni necessarie ed essere trasferito presso i laboratori dell’Opificio delle Pietre Dure, dove sarà utilizzato per indagini su opere in restauro.

Una panoramica sulla macchina e sulle sue potenzialità è stata pubblicata di recente su Rendiconti Lincei. Scienze Fisiche e Naturali

https://doi.org/10.1007/s12210-022-01120-6

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🇬🇧 CHNet press review: the first transportable proton accelerator is ready!

The MACHINA project was successfully completed last December: the first transportable proton accelerator, developed in a joint INFN-CERN project, has passed its testing phase and is now ready for necessary authorizations before being transferred to the Opificio delle Pietre Dure laboratories, where it will be used for studying artworks.

An overview of the project was recently published in Rendiconti Lincei. Physical and Natural Sciences

https://doi.org/10.1007/s12210-022-01120-6

#chnet #acceleratoreparticelle #particleaccelerator #transportable #in-situ #diagnostica #scienzaebeniculturali #scienceandculturalheritage #machina #infnoggi
🇮🇹 CHNet rassegna stampa: Diffrazione neutro 🇮🇹 CHNet rassegna stampa: Diffrazione neutronica a tempo di volo per l'identificazione di fasi cristalline in vetri storici a mosaico

I mosaici antichi sono il risultato di un preciso e minuzioso assemblaggio di singole tessere musive, generalmente di dimensioni ridotte (dell’ordine del centimetro cubo, o anche meno), che compongono opere di grande complessità e bellezza.

L’opacità e il colore delle tessere sono spesso il risultato dell’aggiunta di determinate fasi cristalline nel vetro. A Milano-Bicocca è stato adottato un protocollo completamente non invasivo e non distruttivo per determinare le fasi cristalline presenti in una serie di antiche tessere musive ed ottenere così informazioni sulla composizione chimica e provenienza geografica dei materiali, sulla collocazione cronologica e sulla tecnologia di fabbricazione.

Lo studio è stato condotto a ISIS Neutron Muon Source (UK) con diffrazione neutronica a tempo di volo, estendendo su una scala centimetrica i risultati preliminari ottenuti con analisi Raman puntuali.

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🇬🇧 CHNet press review: Time-of-flight neutron diffraction for the identification of crystalline phases in historic glass mosaics

Ancient mosaics are the result of a careful assembly of single units of mosaic tiles, generally of small dimensions (of the order of a cubic centimetre, or even less), often used to build artworks of great complexity and beauty.

The opacity and color of mosaic tiles are often obtained by adding certain crystalline phases to the glass. At the Milano-Bicocca node a completely non-destructive protocol was adopted to determine the crystalline phases present in a series of ancient mosaic tiles and thus to deduce information on the chemical composition and geographical origin of the materials, on the chronological collocation and on the manufacturing technology.

The study was performed with time-of-flight neutron diffraction technique at ISIS Neutron Muon Source (UK), extending the preliminary results obtained with Raman point analysis to the cm scale.

More info: Phys. Chem. Glasses: Eur. J. Glass Sci. Technol. B, 2023, 64(2), 52–56

#chnet #TOF-ND #mosaictiles #glassmosaic #infnoggi
CHNet progetti di ricerca: la TAC sulle sculture d CHNet progetti di ricerca: la TAC sulle sculture della mostra Buddha10

In occasione della mostra Buddha10 del MAO Museo d'Arte Orientale di Torino, il CCR ha realizzato una ricca campagna di indagini diagnostiche su alcune sculture buddhiste di provenienza cinese.
Un contributo fondamentale allo studio della tecnica esecutiva è stato fornito dalla tomografia computerizzata con raggi X (TAC), che ha consentito di esplorare la struttura interna dell'opera, costituita dall'assemblaggio di diversi blocchi lignei. La TAC ha richiesto circa quattro giorni di lavoro per la sola acquisizione dei dati, con oltre 4 mila proiezioni bidimensionali successivamente rielaborate per ottenere il modello 3D completo. L'analisi non sarebbe stata possibile senza l'uso del sistema radio-tomografico in dotazione al Centro, dedicato alle analisi su beni culturali: l'apparato è stato costruito alcuni anni fa nell'ambito del progetto neu_ART, in stretta collaborazione con l'INFN - Sezione di Torino e il Dipartimento di Fisica dell'Università di Torino.
Il video mostra la successione delle sezioni longitudinali di una delle opere indagate: sono ben visibili le venature del legno, l'orientazione e lo stato di conservazione dei diversi blocchi, incollati o uniti tra loro grazie a cavicchi. La scultura raffigura un Bodhisattva, ovvero un individuo che, pur avendo raggiunto l'illuminazione, decide di rinviare il nirvana e continuare a reincarnarsi per assistere altre persone nelle loro ricerche spirituali.
Questa e le altre sculture che sono state oggetto dello studio e restauro sono parte del percorso espositivo della mostra 𝙱𝚄𝙳𝙳𝙷𝙰𝟷𝟶, visitabile al MAO fino al 3 settembre 2023.
@unitorino
@infn_insights
@mao_torino

#chnet #chnetprogettidricerca
#TAC #diagnostica #CCR #MAO #Buddha10 #infnoggi
🇮🇹 Sono aperte le iscrizioni al Joint ICTP-I 🇮🇹 Sono aperte le iscrizioni al Joint ICTP-IAEA advanced workshop on Accelerator Mass Spectrometry Radiocarbon Dating for Heritage and Forensic Sciences, che si svolgerà a Trieste dal 22 al 26 maggio 2023. Il workshop, patrocinato da INFN-CHNet, sarà l'occasione di discutere la ricerca nel campo del radiocarbonio e della spettrometria di massa con acceleratore, con un focus sullo studio del patrimonio culturale e le applicazioni nelle scienze forensi.

Sono invitati ricercatori, archeologi, curatori ed esperti di scienze forensi. Il workshop sarà anche l'occasione per i partecipanti di condividere il proprio lavoro grazie ad una sessione poster dedicata.
La scadenza per le iscrizioni è il 15 marzo.

Per ulteriori informazioni si segua il link:

https://indico.ictp.it/event/10173/

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🇬🇧 Registrations for the forthcoming Joint ICTP-IAEA advanced workshop on Accelerator Mass Spectrometry Radiocarbon Dating for Heritage and Forensic Sciences are now open. The workshop will take place in Trieste, at ICTP, may 22-26 2023, and it will be the opportunity to discuss research in the field of radiocarbon and accelerator mass spectrometry with special focus on case studies in cultural heritage and forensics. Young and experienced scientists, archaeologists, curators, forensic experts/law-enforcement actors and policy makers are invited to apply and join us. All the participants will have the possibility to share their work by a dedicated poster session.

Deadline for application is March 15th, 2023.

For more information see the following link:

https://indico.ictp.it/event/10173/

#CHNet  #iaea #ictp #radiocarbonio #radiocarbon #14C #AMS #workshop #culturalheritage #forensic #diagnostica #infnoggi
CHNet materiali e metodi: il cancro del bronzo Il CHNet materiali e metodi: il cancro del bronzo

Il bronzo è una lega metallica di rame (Cu) e stagno (Sn) a diverse concentrazioni. La percentuale di Sn nella lega non supera solitamente il 20%, altrimenti lo infragilisce. L’aggiunta di Sn e di altri elementi (Ag, Au, As, Pb e Zn) modifica le proprietà del Cu, ad esempio abbassa il punto di fusione da 1100 °C a 900 °C (per una lega al 20 % di Sn).

I bronzi esposti ad agenti esogeni si ossidano e possono anche corrodersi. Tra gli agenti più aggressivi, gli ioni cloruro rappresentano la principale minaccia per la conservazione degli oggetti in bronzo, perché sono in grado di attivare un processo corrosivo ciclico, ossia che si autoalimenta, rigenerando le specie di innesco. Questo processo prende il nome di “cancro del bronzo”. In queste condizioni, il metallo presenta una superficie ricoperta da “grumi” fragili che si sbriciolano, di colore verde-azzurro. I “grumi” sono costituiti da minerali del gruppo dell’atacamite (botallachite – atacamite – paratacamite – clinoatacamite), ossia cloruri basici di Cu.

Per scovare le specie aggressive che formano questi minerali, possono essere impiegate diverse tecniche di diagnostica, tra cui il ToF – SIMS (Time of Flight - Secondary Ion Mass Spectrometry).

Il ToF - SIMS è in grado di identificare le specie cloruro a diverse profondità nel campione anche a bassissime concentrazioni, restituendo una mappatura tridimensionale (Figura). In particolare, esiste uno ione diagnostico per identificare il “cancro del bronzo”, ed è lo ione Cu3H2O2- , ottenuto dalla frammentazione dei cloruri basici di Cu colpiti dal fascio ionico dello strumento.

Per approfondire l’argomento:

Graziani V., Tortora L. “Corrosion mechanism in copper-based artifacts investigated by Secondary Ion Mass Spectrometry”, in Encyclopedia of Solid-Liquid Interfaces, Wandelt K. and Bussetti L., eds., Elsevier: 2023 – on pubblication

Graziani V., Iorio M., Albini M. et al., Metals and Environment: Chemical Outputs From the Interaction Between Gilded Copper-Based Objects and Burial Soil, Front. Mater. 7(2020) https://doi.org/10.3389/fmats.2020.00032

#chnet #chnetmaterialiemetodi #ToF-SIMS #diagnostica #Rm3
CHNet rassegna stampa-Sant'Imbenia (Alghero): furt CHNet rassegna stampa-Sant'Imbenia (Alghero): further archaeometric evidence for an Iron Age market square

Lo scopo di questo lavoro era determinare la provenienza di alcuni oggetti metallici rinvenuti nel sito archeologico di Sant'Imbenia, Sardegna nord-occidentale, risalente alla fine del IX secolo a.C. A tal fine, sono stati determinati i rapporti isotopici del piombo di ogni oggetto e confrontati con i dati presenti in letteratura riguardanti le miniere sarde e non solo. La provenienza di alcuni oggetti è inequivocabilmente riconducibile al sud-ovest della Sardegna. Tuttavia, altri oggetti potrebbero derivare o dalla Sardegna centrale o dalle catene costiere iberiche. La varietà delle provenienze attesta una vasta rete commerciale che attraversava l'intera isola della Sardegna e si estendeva anche oltre. Le misure sono state effettuate presso i Laboratori Nazionali del Gran Sasso mediante TIMS (thermal ionization mass spectrometry) e presso il Centro Universitario Datazioni e Archeometria (CUDAM) dell’Università di Milano Bicocca mediante un MC-ICP-MS (multicollector ion-source mass spectrometry).

Portando alla vostra attenzione questo articolo, che vede il lavoro di molte persone con diverse competenze, vogliamo ricordare con affetto il nostro carissimo collega Marco Rendeli, direttore dello scavo di Sant'Imbenia, venuto a mancare lo scorso novembre: brillante archeologo ha sempre sostenuto l’importanza delle “scienze dure” in ambito archeologico, dimostrando in ogni occasione una grande voglia di fare ricerca insieme.

#chnet #TIMS # MC-ICP-MS #Ss #santimbenia #diagnostica #isotopi #scienzaebeniculturali #infnoggi
☀️ La prima Summer School del progetto MSCA-RI ☀️ La prima Summer School del progetto MSCA-RISE BE-ARCHAEO si terrà a Torino dal 19 al 21 giugno 2023. 
🔎 Si rivolge principalmente a dottorandi in archeologia e discipline affini, nonché agli operatori di musei archeologici, interessati all'archeologia e alla protostoria del Giappone e alla metodologia dell'indagine archeologica. 
📝 Il partecipante prenderà parte a sessioni di lezioni con esercitazioni e ad un workshop finale. 
Le lezioni si terranno in modalità ibrida, in presenza e su piattaforma Webex.
L’iscrizione è gratuita!
👉 Maggiori informazioni al sito www.bearchaeo.com
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About

CHNet is the network of Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) which brings together laboratories working on the development and the applications of analytical techniques for the study and the diagnostics of Cultural Heritage. The network is monitored by CNTT, the National Committee for the Technological Transfer of INFN. The LABEC laboratory, INFN unit of Florence, is the reference structure.

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