I RICERCATORI DI CHNET ALL’OPERA PER SVELARE IL MISTERO DELLA POLICROMIA DEI REPERTI ARCHEOLOGICI DI MORGANTINA
Si è conclusa da poco la campagna diagnostica prevista dal progetto “Morgantina a Colori”, selezionato nell’ambito delle call nazionali del nodo italiano dell’infrastruttura europea E-RIHS (European Research Infrastructure for Heritage Science), che si inserisce in un più ampio progetto portato avanti da Serena Raffiotta, ricercatrice indipendente e studiosa di Morgantina, grazie alla collaborazione del “Polo Regionale di Piazza Armerina, Aidone ed Enna per i siti culturali. Parchi archeologici della Villa del Casale e di Morgantina” e del Centro Regionale Progettazione e Restauro Del Dipartimento Regionale Beni Culturali e Identità Siciliana. La campagna di misure, eseguita dalle unità catanesi di CHNet, è stata finanziata dal MIUR e ha avuto come obiettivo la caratterizzazione da un punto di vista elementale e composizionale delle campiture policrome di alcuni importanti reperti provenienti dall’antico sito di Morgantina e conservati presso il Museo Archeologico di Aidone (EN). I reperti oggetto dello studio sono la statua in pietra e marmo di una dea, probabilmente Demetra, un anthemion e un mezzo busto raffigurante Persefone in terracotta policroma. I reperti si inquadrano cronologicamente in un periodo che va dal VI al III secolo a.C. e rappresentano un’importante testimonianza dell’uso del colore sulla statuaria e la coroplastica antica. I ricercatori della nostra rete hanno acquisito dati tramite analisi in Diffrazione di Raggi X, Fluorescenza di Raggi X e spettrometria Raman, per contribuire ad individuare i pigmenti costituenti la tavolozza dei colori con cui i reperti sono stati dipinti.